L’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero della Diocesi di San Miniato è un Ente Ecclesiastico civilmente riconosciuto, senza fini di lucro, ed è competente per gli Enti Ecclesiastici estinti a cui è subentrato in virtù della Legge 222/85 e s.m.i.
Infatti gli Istituti Diocesani sono stati eretti in virtù della Legge 20.05.1985 n. 222, secondo cui S.E. Mons. Paolo Ghizzoni, l’allora Vescovo della Diocesi di San Miniato, eresse canonicamente l’Istituto Diocesano di San Miniato con proprio decreto n.24 del 23.10.85; successivamente, secondo quanto previsto dall’Art.22 della stessa Legge, il Ministero dell’Interno ha conferito la qualifica di Ente Ecclesiastico civilmente riconosciuto all’Istituto Diocesano di San Miniato con D.M. del 20.12.85, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.4 del 07.01.86
Dalla stessa data:
- L’Istituto ha acquistato personalità giuridica civile: a tal fine venne iscritto nel Registro delle Persone Giuridiche della Cancelleria del Tribunale di Pisa, al n.15 parte I, oggi tenuto presso la Prefettura di Pisa – Ufficio Territoriale del Governo.
- la Mensa Vescovile, i Benefici Capitolari, Parrocchiali, Vicariali curati o comunque denominati esistenti nella Diocesi perdono la personalità giuridica civile ed il patrimonio iniziale dell’Istituto è costituito dai beni degli enti estinti, ai quali l’Istituto succede in tutti i rapporti attivi e passivi.
La suddetta riforma, frutto della revisione del Concordato avvenuta il 18.02.1984, ha avuto un notevole impatto nell’ambiente ecclesiastico, poiché è stato instaurato un sistema perequativo per il clero italiano assicurando ad ogni sacerdote una remunerazione minima, un’assistenza sanitaria e pensionistica, in piena armonia con le norme civilistiche e fiscali della Ns. Repubblica.
Infatti i redditi derivanti della gestione dei beni immobili divenuti di proprietà di ciascun Istituto Diocesano, assieme ai proventi dell’8°/oo del reddito di persone fisiche (che volontariamente aderiscono sottoscrivendo la propria dichiarazione dei redditi nella casella della Chiesa Cattolica), concorrono al sistema sostentamento clero.
Dal punto di vista fiscale è doveroso precisare che l’Istituto Diocesano è tenuto a pagare le medesime imposte sul patrimonio (I.C.I. , Tasse Consortili, Plusvalenze, ex INVIM, I.V.A.) al pari di qualsiasi altro soggetto non commerciale, senza alcuno sconto, ad eccezione dell’imposta sui redditi che gode dell’applicazione di un’aliquota agevolata.